lunedì 1 dicembre 2008

01 dicembre Giornata mondiale contro l'AIDS



Visto il mio interesse in campo medico e la mia sensibilità riguardo questo argomento, ho deciso di postare poche righe su questa tremenda malattia.
















La Sindrome da immunodeficienza acquisita, altrimenti nota come Aids, rappresenta lo stadio clinico terminale dell’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana (Hiv).
L’Hiv è un virus a Rna che appartiene a una particolare famiglia virale, quella dei retrovirus, dotata di un meccanismo replicativo assolutamente unico. Grazie a uno specifico enzima, la trascrittasi inversa, i retrovirus sono in grado di trasformare il proprio patrimonio genetico a Rna in un doppio filamento di Dna. Questo va inserirsi nel Dna della cellula infettata (detta "cellula ospite") e da lì dirige di fatto la produzione di nuove particelle virali.
Nel caso specifico dell'Hiv, le cellule bersaglio sono particolari cellule del sistema immunitario, i linfociti T di tipo CD4, fondamentali nella risposta adattativa contro svariati tipi di agenti patogeni. L'infezione da Hiv provoca quindi un indebolimento progressivo del sistema immunitario (immunodepressione), aumentando il rischio di infezioni e malattie – più o meno gravi - da parte di virus, batteri, protozoi e funghi, potenzialmente letali alla lunga distanza, e che in condizioni normali potrebbero essere curate più facilmente.
Dopo essere entrata in contatto con l'Hiv, una persona può diventare sieropositiva e cominciare così a produrre anticorpi diretti specificamente contro il virus, dosabili nel sangue. La sieropositività implica che l'infezione è in atto e che è dunque possibile trasmettere il virus ad altre persone. La comparsa degli anticorpi, però, non è immediata. Il tempo che intercorre tra il momento del contagio e la comparsa nel sangue degli anticorpi contro l'Hiv è detto “periodo finestra” e dura mediamente 4-6 settimane, ma può estendersi anche fino a 6 mesi. Durante questo periodo, anche se la persona risulta sieronegativa è comunque in grado di trasmettere l'infezione.
Da sieropositivi, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia. Sottoporsi al test della ricerca degli anticorpi anti-Hiv è, quindi, l’unico modo di scoprire l’infezione.
Il periodo di incubazione può durare anche diversi anni, fino a quando la malattia non diventa clinicamente conclamata a causa dell'insorgenza di una o più infezioni cosiddette "opportunistiche". A provocarle sono agenti patogeni che normalmente non riescono a infettare le persone sane, ma soltanto persone con un sistema immunitario fortemente compromesso.
Nella fase conclamata dell'Aids si possono sviluppare diverse forme di tumore, soprattutto linfomi e sarcoma di Kaposi.
Vie di trasmissione
Esistono tre diverse modalità di trasmissione dell’Hiv: per via ematica, per via sessuale e per via materno-fetale.
La trasmissione per via ematica avviene con stretto e diretto contatto fra ferite aperte e sanguinanti e scambio di siringhe con un sieropositivo. Durante le prime fasi dell’epidemia, quando erano minori anche l conoscenze sui sistemi di diffusione del virus, diverse persone sono state contagiate dall'Hiv in seguito a trasfusioni di sangue o alla somministrazione di suoi derivati. A partire dal 1985 questo tipo di trasmissione dell'infezione è stato praticamente eliminato, grazie a un maggiore controllo delle unità di sangue, al trattamento con calore degli emoderivati e alla selezione dei donatori, ma anche a un minor ricorso a trasfusioni inutili e ad un maggiore utilizzo dell’autotrasfusione.
La trasmissione attraverso il sangue rappresenta, invece, la principale modalità di contagio responsabile della diffusione dell’infezione nella popolazione dedita all’uso di droga per via endovenosa. L’infezione avviene a causa della pratica, diffusa tra i tossicodipendenti, di scambio della siringa contenente sangue infetto. Possono essere infatti veicolo di trasmissione dell’Hiv anche aghi usati, e in questo senso sarebbe opportuno sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing utilizzando aghi monouso e sterili. Con la stessa modalità è possibile la trasmissione sia dell’Hiv che di altri virus tra i quali quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i tossicodipendenti.
La trasmissione sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da Hiv. I rapporti sessuali, sia eterosessuali che omosessuali, non protetti dal profilattico possono essere causa di trasmissione dell’infezione. Trasmissione che avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e mucose durante i rapporti sessuali. La trasmissione è possibile anche se le mucose sono integre.
I rapporti sessuali non protetti possono essere causa di trasmissione non solo dell’Hiv. Esistono, infatti, oltre 30 malattie sessualmente trasmissibili.

Hiv e gravidanza
La trasmissione da madre a figlio, o verticale, può avvenire durante la gravidanza, durante il parto, o con l’allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa il 20%. Oggi è possibile ridurlo al di sotto del 4% somministrando zidovudina (Azt, primo farmaco usato contro l’Hiv) alla madre durante la gravidanza e al neonato per le prime sei settimane di vita. Per stabilire se è avvenuto il contagio il bambino deve essere sottoposto a controlli in strutture specializzate per almeno i primi due anni di vita. Tutti i bambini nascono con gli anticorpi materni. Per questa ragione, il test Hiv effettuato sul sangue di un bambino nato da una donna sieropositiva risulta sempre positivo. Anche se il bambino non ha contratto l’Hiv, gli anticorpi materni possono rimanere nel sangue fino al diciottesimo mese di vita, al più tardi entro i due anni. Il bambino viene sottoposto a test supplementari per verificare se è veramente portatore del virus o se ha ricevuto solo gli anticorpi materni.

Strategie di prevenzione
Poche semplici precauzioni possono ridurre, o addirittura annullare, il rischio di infezione da Hiv. Per evitare la trasmissione dell’infezione per via ematica:

  • evitare l’uso in comune di siringhe e aghi per l’iniezione di droghe
  • non sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing se gli aghi utilizzati non sono monouso o non sono stati sterilizzati
  • per gli operatori sanitari, fare attenzione nel maneggiare e utilizzare aghi e altri oggetti taglienti
  • per i medici, incoraggiare l’uso di autotrasfusioni e conformarsi in maniera rigida alle indicazioni per le trasfusioni di sangue: le donazioni di sangue vanno sempre sottoposte al test per l'Hiv, né devono donare sangue, plasma, sperma, organi per trapianti, tessuti o cellule le persone che abbiano avuto comportamenti a rischio.

Per evitare la trasmissione dell’infezione per via ematica sessuale:

  • avere rapporti sessuali mutuamente monogamici con un partner che non sia infetto
  • eventualmente, astenersi dai rapporti sessuali
  • nel caso di rapporti occasionali (vaginali, orogenitali o anali), utilizzare il profilattico.

L’uso corretto del profilattico può infatti annullare il rischio di infezione durante ogni tipo di rapporto sessuale con ogni partner. Nei rapporti sessuali il preservativo è l'unica reale barriera protettiva per difendersi dall'Hiv. Anche un solo rapporto sessuale non protetto potrebbe essere causa di contagio.


Come non si trasmette il virus
Il virus non si trasmette attraverso:

  • strette di mano, abbracci, vestiti
  • baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci
  • bicchieri, posate, piatti, asciugamani e lenzuola
  • punture di insetti
Il virus non si trasmette frequentando:
  • palestra, piscina, docce, saune e gabinetti
  • scuole, asili e luoghi di lavoro
  • ristoranti, bar, cinema e locali pubblici
  • mezzi di trasporto.
Il test dell'Hiv
Per sapere se si è stati contagiati dall’Hiv, è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-Hiv che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Il test anti-Hiv è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entra in contatto con questo virus. Se si sono avuti comportamenti a rischio è bene effettuare il test al termine del sesto mese dall’ultimo rischio di contagio (periodo finestra), poiché gli anticorpi anti-Hiv possono presentarsi anche entro sei mesi di distanza dall’esposizione al contagio.Bisogna tenere presente che durante il cosiddetto “periodo finestra” (periodo di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi) è comunque possibile trasmettere il virus pur non risultando positivi al test.
La Legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test sia effettuato solo con il consenso della persona. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio sarebbe opportuno effettuarlo.Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi sanitari, non serve ricetta medica, è gratuito e anonimo. Sapere precocemente di essere sieropositivi al test dell’Hiv consente di effettuare tempestivamente la terapia farmacologica che permette oggi di migliorare la qualità di vita e vivere più a lungo.
Le terapie
Oggi i medici propongono la terapia Haart (Higly Active Anti-Retroviral Therapy) contro l'infezione da Hiv alle persone sieropositive, sulla base dei cosiddetti "valori" dei linfociti CD4 (cellule del sistema immunitario) e della carica virale (numero di particelle di Hiv nel sangue) che misura la velocità di replicazione dell'infezione.
La terapia è in genere composta da più farmaci antiretrovirali che permettono di ridurre la carica virale e migliorare la situazione immunitaria.
A causa della forte tendenza dell'Hiv a mutare (la trascrittasi inversa è un enzima che spontaneamente introduce degli errori nel genoma virale), è necessario non soltanto trovare farmaci sempre nuovi, ma anche adottare delle terapie combinate. In questo modo si cerca di ridurre al minimo o quantomeno di ritardare l'insorgenza di ceppi virali multiresistenti.
Nei Paesi occidentali i successi terapeutici contro l'Aids sono in gran parte dovuti ai risultati ottenuti dalla ricerca scientifica che ha consentito di individuare farmaci dotati di potente attività antivirale.
Occorre tuttavia tenere ben presente che le attuali strategie terapeutiche non consentono la guarigione dall'infezione ma permettono di tenerla sotto controllo. È quindi essenziale individuare nuove strategie terapeutiche con meccanismi di azione diversi da quelli di cui oggi disponiamo.

La Giornata mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1°dicembre
, è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV. La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1º dicembre 1981. Da allora l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l'epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini.
L'idea di una Giornata mondiale contro l'AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988
ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali, associazioni di tutto il mondo.

venerdì 31 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE - ROMA - 30 OTTOBRE 2008

Dopo le corse all'ultimo momento per poter trovare un posto in uno dei tanti autobus, ci sono riuscita, e sono andata a manifestare!!! Una marea di persone, mai vista così tanta gente tutta insieme... e tutti per difendere la scuola pubblica dalla distruzione!!!
Dicono che eravamo un milione... dati della questura... ma visto che anche la questura tende a "tagliare", figuriamoci quanti eravamo in realtà!!!

I sindacati toscani della scuola avevano annunciato che in 15.000 sarebbero arrivati a Roma per la giornata di mobilitazione in difesa della scuola pubblica contro i decreti Gelmini e Brunetta, avevano sbagliato a Roma sono arrivati in 25.000 con 236 pulman, un treno da Pisa, in auto autorganizzate e pieno carico, sui treni normali con posti prenotati da tempo. Lavoratori della suola, dell'università e della ricerca, giovani studenti, madri e padri che ben volentieri hanno accompagnato i figli minorenni le cui prenotazioni non venivano accettare. I pulman dei Toscani sono confluiti all'Anagnina, non arriveranno mai a Piazza del Popolo, e nei parcheggi è in corso un'altra manifestazione. Coloro che sono arrivati a Termini si sono divisi fra il corteo principale e un secondo corteo lungo via Nazionale resosi necessario perché il primo non poteva contenere tutti i partecipanti.
“La mobilitazione di oggi a Roma è l’ennesima dimostrazione di quanto il mondo della scuola non accetti il decreto Gelmini, che porta avanti tagli indiscriminati senza avere una vera idea di riforma del sistema scolastico. L’approvazione definitiva di ieri è stato un altro schiaffo alla scuola italiana e alla mobilitazione di studenti, docenti e genitori che hanno dimostrato di far parte di un movimento maturo che tiene all’istruzione e alla sua qualità, cose che Berlusconi e Tremonti intendono soprattutto tagliare”. >>




Io ho aderito al corteo degli universitari che si è diretto verso il Ministero della Pubblica Istruzione... non c'era spazio per tutti... e allora la trovata geniale: "circondiamolo"!!!
-->>Il ministero dell'Istruzione è assediato, la marea dei ragazzi si espande e gira tutto intorno a quel brutto palazzo anni Venti. Arrivano e lo circondano, una trovata ma anche una necessità, tutti davanti all'ingresso di viale Trastevere non ci si sta e allora "Circondiamo il ministero" cantano tutti in coro e dalle finestre dell'ospedale "Nuovo Regina Margherita", lì accanto, sono applausi. C'è ancora gente in piazza Venezia, piazza Esedra si è appena svuotata, non si svuotano le strade verso piazza del Popolo occupate da chi in piazza non ci arriverà perché non si cammina.
Alla Magliana improvvisano un corteo quelli che vengono da fuori e non riescono a raggiungere il centro, stessa sorte per a un centinaio di pullman fermi sul raccordo. A dare i numeri non sempre si fa bene ma i sindacati ci provano: un milione in piazza contro la riforma della scuola e le politiche del governo.
A Roma è andata così. All'indomani del via libera del Senato al dl Gelmini, e della protesta in piazza Navona interrotta da un'aggressione di estremisti di destra, lo sciopero generale della scuola indetto da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda porta in piazza una marea umana fuori misura. Il percorso prestabilito ci mette poco a esplodere. la folla si divide in più rivoli, conquista strade non previste e più capienti. La mobilitazione è imponente e mette insieme le tante anime di questa protesta, sindacati e scuole, universitari e docenti, ricercatori, precari.
E tante donne. In piazza ce ne sono migliaia, sono i soggetti più colpiti da ciò che potrà accadere fra i banchi perché sono maestre e sono mamme e se dicono "i nostri ragazzi" parlano con la stessa preoccupazione dei figli loro e di quelli acquisiti. Sono tante e sono arrabbiate, sfilano con i palloncini dei sindacati o gli striscioni fatti in casa, gli slogan contro la riforma ("Scuole razziste non ne vogliamo / lo diciamo piano / e in italiano") e quelli che sanno di vita quotidiana, "Ma non era meglio se pagavo l'Ici?" o "Addio al tempo pieno", il santino della Gelmini sulla giacca, la foto del ministro e la scritta "Beata ignoranza", e quelle che si portano i figli piccoli col cartello "Bambino strumentalizzato". Ci stanno loro in testa al corteo, con i leader sindacali di settore e nazionali e quelli del centrosinistra, da Veltroni e Fioroni, Mussi, Bindi, Ferrero, Di Pietro.

La piazza, anzi le piazze però sono dei giovani e giovanissimi. Da ogni angolo è un flusso continuo che non si arresta, arrivano a drappelli dalla Stazione Termini o dalle uscite della metropolitana, ci sono gli striscioni con i nomi delle scuole, ballano con le note della Banda musicale della città di Falerna che spazia dallo zumpappero a Fratelli d'Italia, con Caparezza, Bob Marley e Assalti frontali e simili. Passano e la gente si affaccia alle finestre e batte le mani, una signora non ha di meglio allora sventola una giacca rossa. Le scuole riempiono la piazza, vengono anche da fuori, "Latina c'è. La Gelmini ce fa."





L'Esedra è stracolma, la testa della manifestazione è già entrata in piazza del Popolo quando il corteo della Sapienza sbuca da piazza Indipendenza. In testa il camion con musica e megafono, i fumogeni verdi e le grida, "Gelmini, adesso la protesta la capisci o anche oggi vai dal parrucchiere?". Inutile cercare di seguire il percorso stabilito, un troncone di almeno centomila persone si stacca e inforca via Cavour, arriva a Piazza Venezia, all'Altare della Patria. "Il 4 novembre qui si celebrerà l'ennesimo omaggio ai militari, ma invece di tagliare la scuola dovrebbero tagliare le cosiddette missioni di pace". Poi verso Trastevere, obiettivo il ministero. "La cultura vi fa paura / l'ignoranza è la vostra maggioranza". "C'è un intero paese che insorge" grida Epifani dall'altra parte, dal palco di piazza del Popolo, ed è un boato. Il leader della Cgil la definisce "una giornata memorabile non solo per la scuola ma per la nostra democrazia, per il futuro del paese, per i nostri giovani". A loro dice "non vi pentirete di stare con noi, qui c'è la maggioranza del paese che non si rassegna". Invoca "un confronto con i sindacati, le famiglie e gli enti locali" il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, perché "un confronto con l'esecutivo non c'è mai stato". E il leader della Uil, Luigi Angeletti, insiste sulla necessità di "evitare qualsiasi strumentalizzazione".
Il traffico di Roma è impazzito ma i ragazzi l'avevano detto, "Se ci bloccano il futuro / noi blocchiamo la città". E così è stato. Sono passate le 14 e davanti al ministero dell'Istruzione c'è ancora un nutrito drappello di irriducibili. Qualcuno tira uova contro i poliziotti ma nessuno si scompone. Pacifici e agguerriti com'erano arrivati, si organizzano per andarsene. "Ora verso Ostiense e Piramide". Il camion riparte, il megafono si riaccende, riecco le parole d'ordine "No alle provocazioni fasciste. I loro manganelli sono solidi, ma la nostra Onda è liquida. E, come l'acqua, nessuno la può fermare".

(la Repubblica)



lunedì 27 ottobre 2008

DOVE CI PORTERA' QUESTA LEGGE???

Il consiglio di amministrazione dell’ateneo fiorentino, dopo aver redatto un documento che ribadisce le pesanti conseguenze dell’applicazione della legge 133, ha deliberato il rinvio dell'assunzione di 46 ricercatori e di 1 professore associato, già prevista per il prossimo primo novembre in base a programmazioni precedenti, "in considerazione della mancanza di un quadro finanziario di riferimento certo - recita la delibera - fino all'accertamento della copertura finanziaria".
Il senato accademico e il consiglio di amministrazione dell'ateneo fiorentino, riunitisi il 24 ottobre in seduta congiunta, hanno approvato all'unanimità la seguente mozione:
"In considerazione dello stato di agitazione in atto nell'ateneo, legato alla applicazione della legge 133 del 2008, che, insieme ad altri recenti provvedimenti, comporta effetti pesantissimi sul sistema universitario, ribadiamo le gravissime preoccupazioni già espresse nei documenti in precedenza approvati, anche in considerazione del fatto che i suddetti provvedimenti rischiano di vanificare le azioni di razionalizzazione finanziaria e organizzativa impostata, e su cui da tempo è stata sollecitata l'attenzione del Governo e del Ministero”.
“Sosteniamo le azioni e il dibattito responsabilmente avviati tra studenti e docenti, che garantiscono insieme lo spazio per la discussione e lo svolgimento delle attività didattiche e di ricerca;
esprimono la più netta contrarietà ai ventilati interventi delle forze di polizia, al momento assolutamente non giustificati; sottolineano la necessità di aprire un serio tavolo di confronto istituzionale per definire una riforma organica e condivisa dell'Università”.
Il documento sottolinea l'importanza dell'autorevole presa di posizione del Presidente della Repubblica a favore del dialogo fra istituzioni e forze sociali e ricorda che la forte riduzione del fondo di finanziamento ordinario e il drastico congelamento del turn over provocheranno il rapido impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi.





http://www.unifi.it/mod-MDNotizie-master-action-view-bid-2015.html

domenica 26 ottobre 2008

VERGOGNA!!!

Mi ero promessa di non scrivere in qst blog di argomenti che riguardassero in qlc modo la politica... ma adesso basta... dopo una serie di discussioni e confronti con persone che non riescono a capire il punto di vista dei manifestanti mi sono veramente scocciata!!!
Siamo tutti al corrente delle manifestazioni e proteste delle università per non parlare delle scuole elementari, medie e superiori... bene... siamo tutti al corrente anche dei motivi che le hanno scatenate e non mi dilungo a rispiegarli...
Mi sembra opportuno citare le parole della grande Margherita Hack che ha tenuto una lezione in piazza della Signoria a Firenze davanti a duemila persone... Ovviamente è dalla parte degli studenti e docenti che protestano... e questo mi solleva... essere appoggiati anche da una mente illustre come lei non è da poco!!!
«Questa è un’occasione terribile per il nostro Paese. Siamo alla falsa democrazia, perchè la riforma è stata fatta con un decreto legge, che non è passato per il Parlamento e non è stato discusso con chi lavora a scuola o nell’università». La Hack spera che la mobilitazione di tanti giovani «apra gli occhi di chi ancora approva questo governo vergognoso, di arroganti e ignoranti».Perchè ha decretato «la morte della ricerca e dell’università» in un paese dove «i finanziamenti sono già la metà rispetto altri Paesi europei». «Saremo un bel popolo di ignoranti, diventeremo un Paese in via di sottosviluppo».
Non serve dire altro...
Anzi, un'ultima cosa riguardo le affermazioni del nostro "caro" Presidente del Consiglio... parole agghiaccianti riguardo l'intervento della polizia negli Atenei per "stanare" gli occupanti vergognosamente enunciate e ritrattate il giorno seguente... Questo è quello che dice il nostro caro premier a migliaia di studenti che stanno esprimendo la loro contrarietà verso una legge assurda e contestabilissima! COMPLIMENTI!
Ma non ci spaventa... anzi quello spaventato sembra proprio lui... arrivare a minacciare l'intervento delle forze dell'ordine... ridicolo... solo per far credere al suo elettorato della sua volontà di mantenere un qualche ordine che proprio il suo governo non sta permettendo che ci sia... ripeto: RIDICOLO!!! Rabbrividisco a sentire tali affermazioni... ma non è tutto... avete letto quanto ha detto Cossiga??? Si è lasciato andare a dichiarazioni davvero preoccupanti. Ha consigliato al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni un sistema per porre fine alle proteste degli studenti che manifestano contro la riforma Gelmini. Il metodo di Cossiga prevede anche un ampio consenso dell’opinione pubblica.
Il sistema è di facile attuazione: picchiare brutalmente tutti i manifestanti!!! Ovviamente dopo aver ottenuto il consenso popolare con metodi subdoli. GIUSTO no?!?

Vi riporto parte dell’intervista:

Cossiga: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno.
(--->Si riferisce all'assassinio di “Giorgiana Masi?” La ragazza che nel 1977 manifestava in occasione dell’anniversario della vittoria del referendum sul divorzio e che fu uccisa da un proiettile vagante probabilmente sparato dalla polizia sul lungotevere a Roma, e su cui il ministro dell’Interno Francesco Cossiga nego’ in Parlamento che la Polizia avesse sparato, nonostante foto e testimonianze inequivocabili….<---)
In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…”

Giornalista: “Gli universitari, invece?”

Cossiga: “Lasciarli fare. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città“.
(--->Quello che è ritratto nelle fotografie di quella manifestazione dove è rimasta uccisa Giorgiana Masi? Quello con la maglia a strisce?” [poliziotto armato infiltrato che fomentava i disordini e fu identificato con nome e cognome]<---)

Giornalista: “Dopo di che?”

Cossiga: “Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri”.

Giornalista: “Nel senso che…”

Cossiga: “Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano“.

Giornalista: “Anche i docenti?”

Cossiga: “Soprattutto i docenti”.

Giornalista: “Presidente, il suo è un paradosso, no?”

Cossiga: “Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!”

Giornalista: “E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? In Italia torna il fascismo, direbbero”.

Cossiga: “Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio”.

Giornalista: “Quale incendio?”

Cossiga: “Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese”.

Queste frasi sono agghiaccianti e si commentano da sole.
Cossiga parla di infiltrazione di agenti provocatori nel movimento studentesco per fargli commettere atti di pura violenza criminal-terroristica per poi poter accusare di tali misfatti gli studenti. Evidentemente lui è molto pratico di queste cose!
Se poi Berlusconi e Maroni volessero far proprie queste indicazioni, sappiano che non si tratta di un rigurgito di Fascismo, bensì di una “ricetta democratica”. A pensarci bene, infatti, in quale altro Paese veramente democratico non farebbero come ha proposto Cossiga!?
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA e ripeto VERGOGNA

martedì 26 agosto 2008

... PER NON DIMENTICARE...

Certo che a volte la vita è davvero crudele... Ti mette di fronte a delle situazioni che hanno un qualcosa di surreale... tali che stenti a credere che un qualcosa sia successo davvero. Come quando ti porta via un AMICO... un ragazzo di 21 anni... solare e pieno di vita... stroncato da un incidente stradale... troppo giovane... non doveva andarsene così... non ora... non così presto... non se lo meritava... E tu non ci credi, non riesci a crederci, non vuoi crederci... Quello stesso ragazzo per cui hai preso la tua prima cotta, a cui hai dato il tuo primo bacio... ora non c'è più... no, non è possibile... non riesci nemmeno a controllare la rubrica del tuo cellulare per paura di ritrovarti davanti il suo nome con il suo numero, sapendo che se proverai a chiamare non ti risponderà più nessuno...
Non può essere vero... E' triste pensare che ora, quando ti farai un giro, non lo vedrai più su quel suo motorino, non lo potrai più salutare, non potrai più vedere quel sorriso... Anche se ormai erano anni che non ci parlavamo più come prima, ricorderò sempre la sua voglia di vivere, di divertirsi così come me lo farà ricordare quella maglietta al campo sportivo a simboleggiare la sua passione per il calcio...
La cosa più bella, in così tanto dolore, è sapere che lui vive ancora... nel ricordo di tutti gli amici...
Nessuno mai lo dimenticherà!!!
Molto emozionante e toccante è stato il momento in cui i Nomadi, al loro concerto, gli hanno dedicato una canzone da parte dei suoi amici più stretti... sembrava scritta per lui, a descrivere ciò che era successo...

Canzone per un amico
Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva;
la dolce estate era già cominciata, vicino lui sorrideva.
Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava.
Non lo sapevi che c'era la morte, quel giorno che ti aspettava?
Non lo sapevi che c'era la morte? Quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano.
Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita?
Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha ucciso,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita?
Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte.
Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire.
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi.
MARIO... hai lasciato un grande vuoto in molti
ma il tuo ricordo lo colmerà e tu vivrai in questo ricordo!!!
Ti voglio bene!!

mercoledì 16 luglio 2008




a volte vorresti essere una farfalla...


... sbattere le ali... e volare via da una realtà che non ti piace!!!
...VOGLIO VOLARE VIA...



domenica 6 luglio 2008

。+゚☆゚+。ღ...нo cεяcαто dі εѕѕεяε 1000 cоѕε...ღ。+゚☆゚+。

Ho cercato di essere 1000 cose, ho provato ad indossare 1000 maschere diverse… per essere all'altezza di tutto e di tutti.. per non sentirmi mai criticata.. per non vedermi mai un dito puntato contro.. ho giocato a fare la dura..a fare la stronza.. ad essere dolce..ad essere l'amica perfetta.. la ragazza perfetta.. la figlia perfetta..
Ho cercato di essere comprensiva..e imparato a fregarmene.. a dire sempre sì.. e a dire di no..

Ho provato a sentirmi forte.. a reggere il peso del mondo sulle spalle.
Ho imparato a non piangere.. a non sognare.. a sentire gli altri e mai me stessa.. ad ascoltare i loro pensieri e fregarmene dei miei..
Ho tentato di trovare una soluzione a tutto.. a tutti.. ho saputo fingere.. nascondere i miei sentimenti.. ho saputo combattere tante battaglie.. e perderne altrettante..
Ho camminato allo stesso passo della felicità.. e caduta nel baratro della tristezza.. ho imparato a vivere senza le persone più importanti della mia vita.. e conosciute altre che non sono riuscite a correre allo stesso ritmo..o forse sono stata io a correre più di loro, a non voler essere raggiunta..
Ho sentito il cuore giorno dopo giorno indurirsi.. e tornare a sorridere.. e poi ripiombare nel buio più nero. ho imparato a non dare peso ai problemi degli altri.. e neanche ai miei.. ma ad esserci sempre se qualcuno ha bisogno di me..ho lottato contro la tristezza.. la voglia di non esserci.. contro il bisogno di sparire.. ho desiderato partire e non tornare.. e aver sentito l'istinto di restare..
Ho cercato di essere 1000 cose.. ma mai me stessa.. sono stata un miliardo di idee.. di essenze.. da non sapere più chi sono.. cosa voglio.. cosa vorrei essere.. e soprattutto se voglio..




...è come quando ti perdi.. e all'improvviso non sai più da che parte andare.. non sai più qual è la via giusta.. quella da seguire.. e lì devi solo seguire l'istinto.. prendere una meta a caso e vedere dove ti porta..ed io che devo fare? come si fa a capire il rumore che hai dentro? come si fa ad ascoltare?

sabato 28 giugno 2008

maledetta sfortuna!!!

mamma mia da qnt tempo non aggiornavo qst blog... ma daltronde sono appena tornata dalla calabria e non ho avuto modo!!! cmq mi sono gustata un'anteprima delle vacanze...ovvero una settimana, mare la mattina, studio il pomeriggio, notte sveglia perchè per il caldo non si riusciva a chiudere occhio..ma non mi lamento. Sono scesa in occasione del matrimonio di mia cugina.. bellissimo..un sogno..una favola!!! qnd avrò un pò di tempo metterò qlc foto!!! E la mia cucciola come è cresciuta!!! E' un amore di bimba!!!
A parte ciò, il che è la parte andata bene, ho avuto anche un pò di tempo per fare qlc riflessione... ti accorgi che alcune persone che pensavi fossero in un certo modo non lo sono affatto e la cosa ti delude nel profondo perchè ci tenevi, ci credevi fino in fondo... e la cosa peggiore è il venir a sapere di certe cose da altre persone e non direttamente dalla persona interessata... non ha avuto il coraggio!!! bene... sono contenta così... in un rapporto di amicizia che pensi sia sincero qst è la miglior cosa che possa accadere!! viva la sincerità!!! non so come andrà a finire perchè sinceramente non saprei come affrontare il discorso, ma quello che è sicuro è che custodirò gelosamente i ricordi dei momenti vissuti passati ma non spererò più in un futuro! questo è certo!!! perdono ma non dimentico!! a parte lo sfogo... ma perchè le becco tutte io ste persone... sarà possibile che la fortuna mi vede, mi sorride con ql sorrisino a presa in giro, si avvicina un pò giusto per farmi assaporare quello che potrebbe essere se... poi scoppia in una risata assurda e va via lasciandomi a bocca asciutta?!? il bello è che con me non funzione nemmeno il famoso detto "sfortunata in gioco, fortunata in amore"!!! IO??? SFORTUNATA in tutto!!! troverò un modo per aggirarla sta fortuna!!!!!